L'intervista al Mister: Roberto Scoccia
Mister Roberto Scoccia
Pubblichiamo oggi l'intervista a Mister Roberto Scoccia, Collaboratore tattico di tre squadre (Under 14 / Under 16 / Juniores Nazionali) della fascia agonistica del Settore Giovanile biancoceleste.
Ho sempre considerato il calcio un “Gioco serio”, non mero divertimento ma strumento per crescere e rappresentarsi in campo e nella vita. Il calcio è “divertimento”, così recita l’immaginario comune. Credo sia doveroso chiarire cosa intendiamo con questo termine e come ognuno di noi lo intende. Io mi diverto quando "apprendo qualcosa di nuovo e vinco". Questa è la mia filosofia sportiva. Il carattere, malgrado l’età che avanza e le inevitabili trasformazioni che la vita determina, resta sempre lo stesso, così ero quando praticavo questo sport sin da piccolo ai tempi dell’oratorio, così sono ora che lo studio e cerco di trasmetterne gli elementi fondanti ai giovani calciatori.
Ho conosciuto la Società Calcio Montebelluna negli anni ’90 quando mio figlio Stefano, proveniente dalla Società Sportiva Calcio Belluno, è entrato a farne parte come calciatore. Ne ho apprezzato sin da subito l’organizzazione, l’educazione, il rispetto, la serietà, la competenza di chi opera all'interno con ruoli e compiti diversi. Una struttura solida, un’ottima organizzazione, un’etica sportiva simile a quella nella quale mi sono formato da giovane, poi, gli stessi colori bianco azzurro hanno fatto il resto. Oggi le cose non sono cambiate, sono cambiate la persone ma tutto è come allora, organizzazione, competenza, impegno, serietà, educazione e rispetto dominano e contribuiscono a rendere l’ambiente ideale per la crescita di "giovani talenti".
Ho allenato squadre del Settore Giovanile maschile calcio ad 11 operando nelle categorie provinciali e regionali in diverse società sportive ininterrottamente per circa quindici anni. Dopo una parentesi sabbatica, ho ripreso ad allenare una nuova disciplina sportiva: il Calcio a 5. Ho esercitato sia l’attività di Allenatore calcio 5/11 che quella di Coordinatore Tecnico proponendo un percorso integrato calcio 5/11 per la formazione del “giovane di prospettiva”. Successivamente per un triennio mi sono occupato in qualità di Responsabile tecnico, Selezionatore ed Allenatore FIGC della Rappresentativa Provinciale di Belluno di calcio ad 11. Per completare le mie esperienze sportive e maturarne di nuove ho allenato squadre di Calcio a 11 Femminile Senior partecipando a campionati regionali di serie D e C.
Conseguito il titolo di Direttore Sportivo ho inviato il curricolo a diverse Società Sportive della provincia di Belluno, Treviso, Udine. La proposta più seria la ho avuta dalla Società Sportiva Calcio Montebelluna 1919. Non ho potuto accettare in quel momento in quanto ero tesserato come allenatore, lo ho fatto successivamente.
Ti ispiri a qualche mito calcistico?
Il calcio è pensiero tattico, che si esprime attraverso il dominio della tecnica, e l’organizzazione di gioco; il talento individuale si esalta in un sistema organizzato, parimenti si deprime e viene soffocato se quest’ultimo latita o non è all'altezza delle attese. Mi hanno sempre attratto gli innovatori per il coraggio e la caparbietà che hanno mostrato nel portare avanti le nuove idee che hanno rivoluzionato il modo di giocare … di pensare calcio … di fare calcio … Liedholm, Sacchi, Guardiola, Sarri, Mourinho tanto per esemplificare.
Lavorare in campo o in aula ad un progetto è sempre un’occasione stimolante, da non perdere. Credo sia importante non tanto il traguardo, quanto il percorso che facciamo per raggiungerlo. È il percorso che ci fa crescere e dà soddisfazione, il traguardo è la misura di quanto siamo cresciuti, un momento di verifica, un metro col quale ci confrontiamo, un’asticella da spostare sempre più in alto, non altro; la soddisfazione è nel saper e poter lavorare bene. Certo, vincere una gara, avere riconoscimenti, attestati di stima è importante, aiuta … a volte servono anche le sconfitte … sono amare da mandar giù ma insegnano più delle vittorie “troppo” facili.
Qualità e difetti sono due lati della stessa moneta, il mio carattere. Sono leale, serio, responsabile, pignolo, perfezionista … sono qualità … ???… non saprei … spesse volte eccedo … l’equilibrio è la qualità che rincorro e continuo a rincorrere …
Da bambino a cosa giocavi?
La necessità di movimento, di gioco, la esprimevo nel calcio, più per ragioni logistiche che per libera scelta. All'età di sei anni venivo parcheggiato dalle 14.00 alle 17.30 presso l’oratorio annesso alla chiesa “Santa Maria Ausiliatrice” via Tuscolana, quartiere Appio-Latino. I miei genitori lavoravano entrambi e non c’erano altre possibilità di affidamento. Ho appreso in modo globale questo sport a partire dal gioco, per tornare al gioco, un percorso circolare senza interruzione di continuità, partitelle interminabili sullo sterrato, sull'asfalto, sui “san pietrini” come si dice a Roma, riferendosi al selciato che lastrica alcune strade, solitamente con i più grandi, poi la domenica il campionato parrocchiale interno. Successivamente ho potuto verificare verso gli 11 anni, entrando a far parte di una Società sportiva blasonata, che le abilità acquisite in modo naturale e spontaneo con ore ed ore di attività in un contesto aperto e mutevole, avevano contribuito a sviluppare in me una padronanza ed una destrezza superiori rispetto a quelle dei pari età che avevano frequentato NAG o CAS. La qualcosa mi riempiva di orgoglio e mi rendeva felice.
Qualche "rito segreto" inerente al calcio?
Nessuno in particolare.
Come ho detto ad un collega mi sento un “Apprendista stregone”, un allenatore che cerca una strada, intento a sperimentare un percorso nuovo, fatto di nuove conoscenze tutte da scoprire, di nuove competenze tutte da costruire. Il profilo al quale sto lavorando è quello di Collaboratore dell’Area Tecnica il cui ambito professionale è la "costruzione e lo sviluppo del sistema di gioco a partire da un Modello tattico condiviso". Un Progetto trasversale che dia continuità alla filiera formativa attraverso una metodologia che stimola l’apprendimento induttivo nella ricerca di soluzioni originali in una cornice tecnico - tattica solida, salda, “lavorata” ed una didattica per concetti e principi, orientata allo sviluppo dell’aspetto cognitivo del giovane calciatore, il “pensiero tattico”. Ho un ruolo che mi offre ampia possibilità di movimento ed è poco vincolante; tutto questo mi permette di osservare e lavorare con allenatori e giovani atleti di età diverse. Il punto di osservazione e la prospettiva dalla quale opero, mi consentono di cogliere più aspetti di vario ordine, metodologico, didattico, etico, tecnico - tattico, condizionale. In una parola tutto quello che sfugge a chi è impegnato nel condurre la seduta e soggetto allo stress del campionato. Osservo il mondo calcio … nella sua interezza e complessità … proponendo alcune esercitazioni specifiche di reparto orientate alla organizzazione del gioco ecc …
Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato con i ragazzi dell'età e categoria che alleni?
Fornire un supporto, una collaborazione costruttiva con gli allenatori mettendo in campo le mie conoscenze tecnico – tattiche, metodologiche, psicologiche ecc. Mi auguro che il mio lavoro sia apprezzato e dia frutto.
Cosa significa per te essere al Calcio Montebelluna?
Che aspettative hai per questa stagione?
… imparare il più possibile … procedere passo dopo passo nel nuovo “mestiere” che mi auguro possa avere una continuità … ed una realizzazione piena
Per il futuro, quali progetti?